La pietà dell'acqua - Antonio Fusco

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La pietà dell’acqua

Una nuova indagine sulla ferocia di un passato che non dimentica attende il commissario Casabona. Dopo Ogni giorno ha il suo male, il secondo noir di Antonio Fusco ambientato sulle colline toscane.
RECENSIONE

La pietà dell'acqua nasce dall'abile penna di Antonio Fusco, funzionario della Polizia di Stato e criminologo forense, già autore del romanzo Ogni giorno ha il suo male, con il quale ha vinto il premio Garfagnana in giallo 2014.
E' una calda giornata di ferragosto. Il commissario Casabona è appena arrivato alla casa al mare sul golfo di Follonica con sua moglie Francesca quando squilla il cellulare: si tratta di un omicidio a Valdenza, e la competenza è sua. Così, nonostante sia rammaricato per il rapporto già incrinato con sua moglie, Casabona l'aiuta a scaricare i bagagli e corre via, verso le sue responsabilità di capo della Mobile. Ciò che si ritrova davanti, al suo arrivo sulla scena del crimine, è una vera e propria esecuzione: il cadavere era ai piedi di un castagno, il "castagno dell'impiccato", inginocchiato, con la fronte appoggiata al tronco, con una ferita da arma da fuoco alla nuca. Questo omicidio, in un paesino di pochi abitanti della Toscana, sarà solo uno degli eventi più recenti legati ad una vicenda nata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, messa a tacere dagli interessi politici, dai servizi segreti, dagli esponenti del clero. Grazie alla tenacia del commissario Casabona e della sua squadra, la verità si svelerà a poco a poco.
La pietà dell'acqua è un noir che racconta quanto sia potente la verità. E' un romanzo che svela i legami invisibili che legano le storie tra loro, anche a distanza di decenni.Gli eventi non sono mai autoconclusivi, portano sempre con sé una scia di conseguenze a cui noi non badiamo, e che solo la forza della verità può portare a galla.
"La menzogna è rassicurante e con il tempo si fa dimenticare. La verità, invece, è rivoluzionaria. Se ci si abitua non basta mai. La cerchi dappertutto, senza chiederti quanto forte sarà la collera di chi l'ha nascosta dove tu l'hai scovata. L'amore per la verità ti fa diventare ladro delle debolezze altrui. Ti insegna a vedere al di là di ciò che è opportuno. Non si dovrebbe mai abusare della verità. Anche di troppa verità si può morire"
E' un romanzo assolutamente verosimile, narrato in maniera semplice, mai forzato. La location è particolarmente suggestiva: l'idea della diga che viene svuotata e che riporta alla luce a poco a poco i resti di un passato relativamente lontano con tutti i suoi segreti, le sue storie, i suoi amori e le sue vicende è estremamente rappresentativo della storia che viene narrata e della ricerca della verità che viene svelata passo dopo passo. La narrazione segue i naturali percorsi logici che scaturiscono dalla riflessione umana, e ci mostra quanto sia interessante il lavoro dell'investigatore che, a prescindere dalle tecnologie a cui può far ricorso, con la sua esperienza e la sua tensione al vero resta sempre lo strumento più efficace per portare avanti e concludere con successo le indagini più complesse. Ciò che ho apprezzato particolarmente sono le riflessioni del narratore, di carattere universale, sulla vita e tutto ciò che ad essa concerne,che rendono il lettore partecipe delle sorti della vicenda. Il mio parere su questa lettura è assolutamente positivo. Consigliatissimo!

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