Siamo ciò che leggiamo!

14:04

Ciao a tutti,
con questo primo post intendo inaugurare il mio blog presentandomi.
Mi chiamo Antonella ed ho 25 anni. Vivo nella provincia di Salerno e sto per laurearmi in Giurisprudenza.
Come avete intuito, la mia più grande passione è la lettura. Le origini di questo amore sconfinato, e a tratti morboso, risalgono alla mia infanzia: ho avuto la fortuna di essere istruita da insegnanti che mi hanno spinta, sin da subito, a percepire la lettura NON come un obbligo, ma come una fonte di piacere; mi hanno insegnato a rispettare i libri e a venerarli come oggetti preziosissimi, a trattarli con cura e amore, e a custodirli, come compagni di vita.
Un’importanza fondamentale riveste, poi, l’aver frequentato un liceo classico valido e serio, che mi ha radicalmente segnata, caratterialmente ma, soprattutto, nell’approccio con la realtà, con la cultura e con l’arte in generale.
Ed in questo post d’inaugurazione provo a rispondere ad una domanda che mi sono sempre posta e alla quale, però, non sono riuscita mai a dare una risposta completa: “Cosa rappresenta per me la lettura?”.
Per poter rispondere per bene devo necessariamente aprire una piccola parentesi: il mio carattere è stato, senza ombra di dubbio, il miglior catalizzatore del processo che mi ha portato ad amare la lettura. Sin da bambina ho avuto una personalità ermetica. Sono riservata, riflessiva, e solitaria. Ho necessità di stare da sola con me stessa, di ritagliarmi degli spazi di riflessione quotidiani, che mi estraniano spesso dalla realtà e, ahimè, dalle abitudini dei miei coetanei.
Partendo da questo presupposto, posso innanzitutto dire che per me la lettura è COMPAGNIA. Ogni storia, ogni protagonista, ogni emozione, rappresentano per me compagni di vita ineguagliabili. Insostituibili. Riempiono i miei giorni e le mie ore come solo la compagnia di un grande amore, o comunque di un grande affetto, può fare.
In secondo luogo, la lettura per me è possibilità di essere ALTROVE. Non serve un luogo preciso, una città particolare… essere altrove per me significa essere in altre situazioni, in altre storie, in altre vite. Ed infatti, non posso non essere d’accordo con la riflessione del grande Umberto Eco:
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.Chi legge avrà vissuto 5000 anni:c’era quando Caino uccise Abele,quando Renzo sposò Lucia,quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
Infine, per me la lettura è CRESCITA. E’ una scoperta continua di ciò che sono. Mi ritrovo a condividere le emozioni dei personaggi, a riflettere sul mio sentire, su QUEL sentire, che magari prima non era mai venuto fuori, nella vita “vera”. E’ essere adulta e crescere ancora, come non pensavo di poter fare. E’ reinterpretare la vita con nuove sfumature di emozioni, di riflessioni e di conoscenza. E’ far mio un linguaggio nuovo, adattarlo, contestualizzarlo. E’ scovare me stessa in ogni pagina e trovarmi sempre diversa. E’ come mettermi davanti ad uno specchio e guardare ciò che ho dentro, un po’ odiandomi e un po’ amandomi.

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